mercoledì 22 gennaio 2014

Trasferimento a Londra

21 Settembre 2013

Il viaggio a Londra è andato bene. Siamo arrivati senza problemi. In aereo Bambino dormiva della grossa mentre quella piena di mal d'orecchio che non vedeva l'ora di atterrare ero io. Tanta preoccupazione per nulla, insomma. Anche le hostess erano esterrefatte.
"Ma allora se non c'è niente da dire perché farci un post?", penserete voi. Perché la vera tragedia sono stati i tassisti, ecco perché.


Taxi PER l'aeroporto:
La Nonna decide che bisogna prendere il taxi acqueo. Acconsento per evitare una crisi familiare. Prenoto per le 20.20. Ci prepariamo, usciamo per le 20.15, aspettiamo.
Aspettiamo.
Aspettiamo.
Aspettiamo ancora un po'.
Nel frattempo Bambino Disperato urla rallegrando il momento cena di tutta l'isola perché è stato messo nel marsupio, cosa che lui adora, mentre la nonna ha già finito un pacchetto di sigarette.
Sono le 20.40. Nessun taxi al poetico orizzonte veneziano. Fingo di contemplare il paesaggio notturno con sicumera per evitare la suddetta crisi familiare.
La Nonna ormai fuma dalle orecchie.
Alle 20.45 decido di fregarmene della poesia e di chiamare un altro taxi. Non ho con me il numero. La Nonna si mette in bocca 5 sigarette contemporaneamente nel guardarmi accusatoria. Chiamo un centralino, mi danno un numero, è un'altra compagnia, chiamo, in quel mentre arriva il taxi precedente, richiamo per annullare il secondo, ricevo un po' di coloriti insulti tipicamente veneti, e salgo al volo esclamando: "insegua quell'aereo!!!".
Il viaggio previsto era di mezz'ora. Partenza alle ore 20.47, arrivo in aeroporto alle 20.52. Il tassista correva così tanto e prendeva le onde così bene che, se non mi fossi puntellata mani e piedi stile Spider Woman, io e Bambino ci saremmo ritrovati spiattellati sul tettuccio a mo' di frittatina.
Prendi il taxi, dicevano. È più stabile del vaporetto, dicevano. Resisto alla tentazione di sfoderare a mia volta uno sguardo accusatorio alla Nonna sempre per evitare la famosa crisi familiare.
"Scusi, ma sa che ora che la guardo meglio... Ma sì, è proprio lei! Schumacher! Ha cambiato mestiere"
"Eh sì, sa... La crisi..."
"Beh, almeno un autografo."
Grazie e arrivederci.

Taxi DALL'aeroporto:
In Inghilterra si è tutti più educati, un po' come a Natale si è tutti più buoni, per cui il taxi si prende chiedendolo prima gentilmente ad una receptionist ed aspettando pazientemente il proprio turno. Da bravi italiani ci stravacchiamo sui divanetti fregandocene del bon ton (dopotutto è l'1 e mezza di notte), quando finalmente Osama viene a prenderci (i taxi aeroportuali qui sono in mano alla casta medio-orientale).
Saliamo in macchina colmi di gratitudine e commozione mentre il signor Alì traffica nel retro del mezzo. Dopo un quarto d'ora, però, non siamo ancora partiti e Mohammed continua a trafficare. Alle 2 comincio a preoccuparmi e scendo a vedere: "Mr. Abdul, is there anything wrong??".
Tranquilli, gli si era solo incastrata la camicia nella targa. Tutto normale.
Solo qui.


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