Cronaca di una mastite annunciata

16 Ottobre 2013

E mastite sia! Alla fine è arrivata. Diciamo che con un bozzo a settimana, la cosa era vagamente "telefonata". Febbre a 39 e tanti, tanti brividi: mi sentivo come uno shaker nelle mani di un barista inesperto. E sono finita al pronto soccorso a farmi prescrivere gli antibiotici perché, logicamente, queste cose capitano durante un giorno festivo, in cui per giunta piove. Ma lasciamo stare.
Con la faccia tapina e lo shakeraggio ancora in corso, entro e mi trovo davanti una coda pazzesca. Guardo le receptionists con l'aria da 'adottatemi, sono un cane a tre zampe abbandonato in autostrada il giorno della vigilia di Natale mentre grandina'. Mi prendono in simpatia.
"Il mio bambino mi aspetta a casa... Piange... Ha fame..."
"Ma chi c'è con lui?"
"Suo padre...", e qui calco un po' la mano puntando sulla loro solidarietà femminile e lo dico come se l'avessi lasciato nelle mani di Al-Qaeda.

Mi guardano con comprensione. Funziona.
Decidono di rendermi partecipe dei loro segreti e, con aria complice, mi chiamano in disparte.
Entrambe di colore, entrambe con otto unghie blu e due, degli anulari, dorate. Di nuovo questa strana moda, e io a questo punto comincio a sospettare che ci sia qualcosa sotto: che sia il segno di appartenenza ad una strana confraternita? La Gamma-Unghia-Lambda? E quali oscuri segreti si celano, quali straordinari rituali si compiono, quali saperi ancestrali si custodiscono in questa setta?
"Senti, noi veniamo entrambe dai Caraibi..."
Non ho più dubbi: secoli di sapere voodoo sta per essermi offerto. Finalmente la soluzione di tutti i miei problemi. Pendo dalle loro labbra, occhi sgranati e lucidi di febbre che mi conferiscono quell'espressione esaltata che le folle hanno di fronte ai profeti.
"Da noi si usa fare..."
Fanno anche la pausa per conferire pathos. È un vero e proprio momento di suspense: non tenetemi più sulle spine, datemi le tavole della legge, sono il vostro Mosè!
"...un impacco caldo!"
Silenzio. Anche la tv si spegne per protesta.
Ora, a questo punto avrei potuto gettare per aria il bancone all'urlo di "al rogo i falsi profeti!" e invece no: apro i rubinetti.
Mi fanno passare e salto la coda con leggiadria.