venerdì 17 gennaio 2014

Ghiandola del senso di colpa

16 Agosto 2013

Dopo tre giorni filati che Bambino Disperato faceva il diavolo a quattro, brontolava, grugniva (non esagero, è il termine giusto), piangeva e chiedeva continuamente il seno, ho deciso di portarlo dal pedriatra. Perché magari "halecolicheoppuremangiatroppooppurenonriesceafarelacaccaoppurenondigerisce" e, soprattutto, l'incubo di tutte le madri che allattano al seno: "IL MIO LATTE NON È BUONO".
È un clic che scatta in testa e si sfiora la nevrosi. Si sa che l'unica cosa saggia da fare è affidarsi all'esperto ed aspettare il parere del medico, ciononostante la tentazione della ricerca su internet e dell'auto diagnosi è sempre troppo forte per potervi resistere, e si finisce col fare le ore piccole consultando forum di medicina in cui si leggono cose orribili che influenzano la nostra percezione della realtà.
Con l'unico risultato di deprimerci, farci temere il peggio e metterci un'ansia che ci manda in tilt. E se si sta così come si fa poi ad aiutare il nostro bambino?
C'è andata bene oggi dal pediatra, anche perché si è rivelato un simpaticone. Lui l'ha chiamata "ghiandola del senso di colpa":
"Ma signora, come fa a pensare che il suo latte non sia buono? Voi mamme avete la ghiandola del senso di colpa, bisognerebbe asportarvela!
Il bambino è cresciuto di un chilo e mezzo in un mese, mette su almeno tre etti a settimana, cresce il doppio del normale, è un vampiro!! Se il suo latte non fosse buono o fosse insufficiente non crescerebbe così! Le dirò di più, ha talmente tanto latte che dovrebbe adottare un altro bambino per sfamare anche lui!".
Ecco. Ci vogliono scosse così per svegliarsi. Altrimenti si rischia di perdersi nei meandri delle proprie paranoie. Il consiglio che posso dare, dal basso della mia esperienza, è di stare più tranquille che potete. Quando vi sentite in ansia parlatene, sfogatevi, fatevi un piantino e (anche se scriverlo qui sembra un controsenso) state meno su internet.




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