28 Settembre 2013
Adesso ditemi voi come devo fare io con un bambino che quando si addormenta sembra cadere nel sonno incantato della bella addormentata. Non fraintendetemi: mica mi lamento del fatto che dorma profondamente e, soprattutto, a lungo. È un bene per lui e anche per me. Inoltre, il più delle volte salta la poppata notturna. Una manna.
Il problema è che non cambia mai posizione, sembra ibernato nel carbonio come Han Solo, e la mattina me lo ritrovo con due blocchetti di ghiaccio al posto delle mani.
Non importa con quanti strati lo ricopra: giacchina, piumone, copertina, un orso polare di passaggio che si sacrifica per la buona causa... è sempre la stessa storia. Perché, non muovendosi, non attiva la circolazione.
Una mattina mi è parso pure che avesse un po' di brina in faccia. Temo gli cresca il muschio e diventi un piccolo Ent. Il figlio di Barbalbero. Tanto come altezza tra lui e Mr. Fox ci siamo. Poi va a finire che frequenta le amicizie sbagliate: "Mamma, vado in cerca di nidi con Cip e Ciop". Qui è anche pieno di scoiattoli, ma scherziamo? Si sa che sono poco raccomandabili.
Un altro grazioso effetto collaterale della posizione perenne è che gli si infeltriscono i capelli. Solo ed esclusivamente sul lato destro. E gli vengono i dreads. Rasta baby. Anche a me basta un niente perché mi vengano. È l'unica cosa che ha preso da me. E la cosa più bella è che, siccome non riesco a scioglierli con il pettine, li taglio. Un bel trancio netto, zac. Così adesso abbiamo entrambi le ciocche tutte sbilenche.
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